Robert Doisneau è stato un fotografo francese tra i più popolari del dopoguerra, nato il 14 aprile 1912 a Gentilly, nel sud dei sobborghi parigini in una famiglia borghese. All’età di sette anni rimase orfano, prima del padre e di seguito della madre, e fu allevato da una zia. A tredici anni frequentò la scuola di arti grafiche di Estienne, dove nel 1929 a 17 anni ha conseguito il titolo di incisore e litografo. In questo periodo iniziò il suo primo approccio con la fotocamera, ma secondo quanto riferito era così timido che i primi tempi trascorreva il tempo a fotografare i ciottoli della strada, prima di iniziare a riprendere le persone.

Nel 1930 ha lavorato nell’ Atelier Ulmann, uno studio di grafica creativa specializzato nell’industria farmaceutica, dove oltre a fare il disegnatore svolgeva la funzione di assistente di studio, e di seguito entrò a far parte nello staff del settore fotografico in qualità di fotografo pubblicitario. Nel 1931 lascia l’Atelier Ulmann per diventare assistente del fotografo modernista André Vigneau. Al di fuori del suo lavoro, durante il suo peregrinare per le strade di Parigi, ha iniziato a vedere la fotografia come un mezzo per immortalare la vita di tutti i giorni; nel 1932 vendette la sua prima foto-storia al quotidiano parigino Excelsior. Nel 1934 Robert, durante la vacanza in un villaggio, incontrò Pierrette Chaumaison che sposò due anni dopo, nel 1936. La coppia Doisneau ha avuto due figlie, Annette (1942) e Francine (1947): dal 1979 la figlia Annette ha lavorato come assistente fino alla morte del padre.

Dopo aver prestato il servizio militare, nel 1934 iniziò a lavorare per la fabbrica di automobili Renault a Billancourt come fotografo industriale e pubblicitario, ma dopo cinque anni, nel 1939, fu licenziato a causa dei suoi continui ritardi.




Dopo il licenziamento dalla Renault fu costretto a fare il fotografo freelance producendo fotografie di cartoline per guadagnarsi da vivere. Nel 1939 Robert Doisneau fu assunto dall’agenzia fotografica Rapho di Charles Rado (la prima e più antica agenzia di fotogiornalismo francese), dove lavorò soltanto per alcuni mesi a causa della mobilitazione generale in tutta Europa dovuto all’inizio della seconda guerra mondiale.


Robert Doisneau durante il periodo bellico è stato un membro della Resistenza sia come soldato che come fotografo. Mentre la sua esperienza come incisore non era d’aiuto nei suoi tentativi di ottenere un lavoro, la sua capacità come tipografo si dimostrò utile durante la Resistenza, per stampare passaporti e documenti d’identificazione. Come fotografo ha documentato i disagi della guerra con immagini emblematiche, in particolare quella della liberazione di Parigi sono autentici capolavori fotografici di valore storico e culturale, che rappresentano l’euforia e la gioia della popolazione per la fine del periodo nazista.













Nel periodo post-bellico Robert Doisneau tornò a lavorare come freelance vendendo le sue fotografie a riviste importanti francesi e internazionali come Life.





Dopo un breve periodo di collaborazione per l’agenzia fotografia Alliance Photo Agency, nel 1946 ritorna a lavorare per l’agenzia Rapho, dopo la riapertura della sede di Parigi diretta da Raymond Grosset, dove rimarra per tutta la vita nonostante ricevesse l’invito di Henri Cartier-Bresson ad unirsi a Magnum Photos.








Robert controvoglia fu costretto ad accettare gli incarichi di fotografare l’aristocrazia e l’ambiente della moda parigina, familiarizzando con i circoli dell’alta società, per i quali, tuttavia non nutriva la stessa simpatia che aveva per la gente comune e di strada.











Tuttavia Robert Doisneau è ricordato per le foto realistiche della vita quotidiana che continuava a scattare per le strade di Parigi, dove racconta le gioie semplici di tutti i giorni, molto più significative dopo i giorni bui dell’occupazione nazista; mentre le fotografie dell’alta società sono praticamente dimenticate perchè prive di significato umano.








Nel 1950 scattò la sua opera che diventerà quella più famosa al mondo e più riconoscibile in tutte le epoche, “Le baiser de l’hôtel de ville”: la fotografia di una giovane coppia che si scambia un appassionato bacio per strada diventando il simbolo della città dell’ amore, Parigi.
Negli anni ’50 la fotografia di Robert Doisneau raggiunse il culmine, con la collaborazione per Vogue dal 1948 al 1953, oltre alla produzione di numerosi reportage fotografici che trattavano vari argomenti pubblicati su riviste come Paris Match, Looks, Life, Realities, Point of View e altre ancora.





























Mentre gli anni ’60 e successivi sono stati meno produttivi, anche perchè la diffusione della televisione riceveva più attenzione dal pubblico costrigendo le vecchie riviste d’immagine a chiudere o ad orientarsi su generi diversi di comunicazione visiva.







Robert Doisneau continuò il suo percorso lavorativo con la produzione di libri per bambini, fotografie pubblicitarie e ritratti di personaggi famosi come Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Fernand Léger, Jean Cocteau, Fernand Léger e Georges Braque.
E’ stato insieme a Willy Ronis, Édouard Boubat, Izis ed Émile Savitry, uno dei principali rappresentanti della corrente della fotografia umanista francese.







Robert Doisneau nella sua carriera di fotografo ha usato le fotocamere Rolleiflex 6×6 all’inizio della sua carriera e poi la Nikon F e la Leica 24×36.
La sua opera fotografica ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, quali:
1947 Premio Prix Kodak.
1956 Premio Niepce.
1960 Mostra al Museum of Contemporary Art di Chicago.
1967 Fu consulente per l’Expo ’67, in Canada.
1973 Film cortometraggio, Le Paris de Robert Doisneau.
1975 Ospite d’onore del Festival des Rencontres d’Arles (Francia), con una mostra a lui dedicata.
1979 Premio Rencontres d’Arles per il suo libro “L’Enfant et la Colombe”.
1980 Premio Rencontres d’Arles per il suo libro “Trois secondes d’éternité”.
1883 Premio Grand Prix National de la Photographie.
1986 Premio Balzac.
1986 Festival Rencontres d’Arles ha presentato una mostra dal titolo “De Vogue à Femmes, Robert Doisneau”.



Nel 1992, Robert Doisneau presenta una retrospettiva al Museum of Modern Art di Oxford. Questa sarà l’ultima mostra delle sue opere organizzate durante la sua vita.
Il 1994, al Festival di Rencontres d’Arles è stata presentata la mostra “Hommage a Robert Doisneau”.
Inoltre Robert Doisneau è stato oggetto di importanti retrospettive presso:
la Bibliotheque National di Parigi, l’Art Institute di Chicago, la George Eastman House a Rochester- New York, e la Witkin Gallery di New York City.

Robert Doisneau muore il 1 aprile 1994 a Montrouge, sei mesi dopo la morte di sua moglie Pierrette avvenuta nel 1993. È sepolto nel cimitero di Raizeux insieme con sua moglie.





