Sebbene Étienne Carjat si occupasse di fotografia solo quando gli altri interessi gliene lasciavano il tempo, ugualmente merita di essere ricordato accanto al suo famoso ed eccentrico connazionale Nadar. A differenza di quest’ultimo, però, che fece della fotografia la sua ragione di vita, ricavandone molto successo, Carjat fu sempre considerato un fotografo dilettante specializzato in ritratti di personaggi famosi da lui stesso scelti. Nato a Fareins, in Francia, nel 1828, fu pittore e caricaturista, oltre che scrittore.

Compose anche poesie e nel 1862-1863 fu l’editore del foglio satirico Le Boulevard. Su di esso, nel 1862, venne pubblicata la notissima vignetta di Daumier che rappresentava Nadar sul pallone aerostatico in volo sopra Parigi, con la seguente di dascalia: «La fotografia si eleva a livello di arte».



Carjat tenne aperto uno studio fotografico per vent’anni, ma se ne occupò non più di quanto richiedesse un hobby. La tecnica e i vari processi chimici non lo interessavano, né lo incuriosivano; gli erano anzi abbastanza ostici, almeno così sembra da quel che scrisse nel suo Lamento di un fotografo che esordisce così: «Se per realizzare un guadagno ti vuoi dare ai ritratti, non scegliere l’obiettivo: è uno strumento di tortura». La forza dei ritratti di Carjat sta tutta nella caratterizzazione che essi esprimono.

Fu probabilmente il suo modo di vedere da caricaturista che gli permise di cogliere con immediatezza i dettagli essenziali di un volto; ne derivarono ritratti semplici ma carichi di significato, che sottolineavano solo quel poco che bastava per inquadrare la personalità del soggetto.

Il genio malinconico di Émile Zola sembra cupo e risoluto in confronto al volto tondo e gioviale di Alexandre Dumas.


Henry Monnier, scrittore, attore e caricaturista, creatore del personaggio di Monsieur Prudhomme, esprime invece nel suo ritratto un pizzico di stravagante assurdità, appollaiato come a mala pena su una sedia.

Il ritratto che Carjat fece a Courbet rivela senz’altro maggior simpatia per il soggetto, probabilmente perché i due erano molto amici.












Nel 1870 le opere di Carjat, insieme ai ritratti di altri fotografi francesi suoi contemporanei, furono riprodotte nei sette volumi della Galerie des Contemporains, conservati alla Biblioteca nazionale di Parigi, all’International Museum of Photography a Rochester, nello stato di New York, e al British Museum di Londra.








